Volendo fissare una data precisa, si potrebbe prendere come riferimento il 31 luglio 1994, giorno in cui il direttore Antonangelo Liori presentò l'iniziativa sul giornale cartaceo. In realtà, il sito era già attivo in via del tutto sperimentale dall'aprile precedente. Sulle sue pagine web si potevano trovare i contenuti del giornale in edicola: per consultare articoli scritti da una vera e propria redazione online, in Italia si sarebbe dovuto aspettare il gennaio 1997, quando fu inaugurato Repubblica.it.
17 anni non sono molti, ma il mondo all'epoca era davvero molto diverso. La Rete stava ancora muovendo i primi passi, le persone che disponevano di una connessione nel nostro Paese erano pochissime e le potenzialità di internet erano ancora tutte da esplorare.
L'innovativo esperimento dell'Unione Sarda, la cui storia è narrata all'interno di Gazzette digitali, fu presto ridimensionato perché il mercato era troppo ristretto per renderlo economicamente sostenibile. Il giornale di Cagliari ebbe comunque il merito di fare da apripista, mostrando grande intuito e un'apertura alle innovazioni tecnologiche certo non comune per un giornale che opera su scala regionale.
A 17 anni di distanza, il giornalismo online italiano ha compiuto passi da gigante, raggiungendo risultati che nel 1994 erano sicuramente inimmaginabili. I siti principali, Repubblica.it e Corriere.it, possono contare su un pubblico di circa due milioni di utenti unici al giorno. Internet è diventata una fonte di informazione essenziale per decine di milioni di nostri concittadini. Nel complesso, il settore è in continua crescita e l'offerta dei siti leader è all'altezza di quella delle principali testate internazionali.
Restano però ancora diversi problemi insoluti, dalla ricerca di un modello di business che possa garantire un'adeguata remuneratività alle attività editoriali sulla Rete fino alle difficoltà create dal rapporto con un legislatore che fatica non poco a tenersi al passo con le novità introdotte da internet. Riuscire a trovare delle soluzioni a queste questioni potrebbe essere un buon desiderio da esprimere spegnendo le candeline, con la speranza che nel 2012, al compimento dei 18 anni di età, il giornalismo online italiano possa guardare con ancora maggiore ottimismo al futuro.
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